È un po’ di tempo che ci stai pensando: guardi tutorial, segui pagine dedicate, leggi opinioni, cerchi di capire la differenza tra Hatha, Vinyasa, Ashtanga. La motivazione e le aspettative sono alte, ti prometti che tra mille impegni troverai finalmente del tempo per te, sei a un passo dal lanciarti in questa nuova avventura e senti che nulla potrà fermarti. E poi rimandi.

E questo Kundalini, che accidenti è? Com’è che tutte queste persone sanno già eseguire perfettamente le posizioni più complesse? Toh, mi è saltato fuori un altro impegno. E poi non sono tanto flessibile. A dire il vero manco la meditazione mi riesce tanto bene. Da casa poi, non riesco nemmeno a leggere in pace, figuriamoci fare la posizione del loto…

Ti scoraggi e lasci perdere, dicendoti che non hai molto tempo, che con le palestre chiuse non riuscirai ad essere costante, che di yoga non ne sai niente o peggio…convincendoti che in fondo lo yoga non fa per te. Niente di più sbagliato! Lo yoga è per tutti e se ci hai pensato è certo che è anche per te. Ma come fare ad iniziare la pratica, e magari pure ad essere costanti? Ecco alcuni consigli!

Trova la persona giusta

Trovare la persona giusta non è mai facile, nemmeno quando si tratta di un maestro di yoga. Nell’oceano del web hai adocchiato già guru, influencer e youtuber che ti sembrano molto validi. Ottimo, se li prendi come fonte di ispirazione. Ma per iniziare la pratica dello yoga ti serve un insegnante, uno con il quale puoi parlare, qualcuno che ti guidi e risponda alle tue domande.

Trovare un maestro è il primo passo per avvicinarsi alla pratica dello yoga. Il fatto che sia una persona preparata è una condizione necessaria ma non sufficiente. È vero: l’insegnante ti serve per indirizzarti verso lo stile di yoga più adatto a te, imparare le tecniche di respirazione, migliorare le posizioni, magari anche darti un’infarinatura della filosofia yogica, ma c’è di più.

L’insegnante diventerà il tuo punto di riferimento e ti offrirà anche il supporto emotivo, quando e se necessario, per questo devi assicurarti che il tuo insegnante ti piaccia non solo dal punto di vista “tecnico” ma anche umano. Insomma, scegli una persona della quale senti di poterti fidare e lasciati guidare.

Qui trovi le bio dei nostri insegnanti, puoi sfogliarle, scegliere quello che più ti “ispira” e contattarlo direttamente (oppure contattarli tutti e scoprire chi è quello che fa per te!)

Insieme è meglio

Praticare yoga da soli, magari davanti a un video, non è l’ideale. Si è vero, le scuole di yoga sono chiuse, ma non è un buon motivo per darsi all’isolamento yogico. Come abbiamo già visto la guida di un insegnante è cruciale ma altrettanto importante è praticare lo yoga insieme ad altre persone, fosse anche a distanza. Sviluppare un sano spirito di gruppo apporta innumerevoli benefici.

Innanzitutto, la condivisione di un’esperienza con altre persone regala un senso di appagamento più intenso di qualsivoglia risultato ginnico. Entrare in contatto con persone con le quali abbiamo un interesse comune – lo yoga – può aiutarci a creare dei nuovi legami personali. Non possiamo garantirti amicizie da romanzo, ma possiamo assicurarti che la classe di yoga sarà una piccola rete sociale nella quale sentirsi “sicuri” e a proprio agio. È infatti uno spazio interdetto al giudizio e aperto alla condivisione e al libero scambio di energia!

L’energia è infatti un altro vantaggio di praticare lo yoga insieme. Attenzione, non parliamo di energia in senso trascendentale: l’energia del gruppo, ovvero l’entusiasmo nei confronti della pratica, può aiutare ogni singolo membro qualora attraversasse una fase di “stanca”. Sicuramente chi inizia un corso di yoga è molto motivato, ma sperare che la propria motivazione sia sempre al massimo è un pelino irrealistico. Per questo il sostegno dei compagni può aiutare sia a ritrovare la voglia che a mantenere la costanza.

Condividere sensazioni ed impressioni con gli altri membri del gruppo può anche aiutarci a capire che magari non siamo i soli ad avere una determinata difficoltà o ad aver riscontrato un certo beneficio. Ascoltare le esperienze dei compagni può darci nuove prospettive, nuovi spunti e nuovi sproni, così come le nostre possono esserlo per loro. Quando si pratica insieme le difficoltà si dividono e, viceversa, la felicità si moltiplica.

Goditi il viaggio

L’universo dello yoga è vasto e sfaccettato. Le tante posizioni e tecniche di respirazione con i loro nomi evocativi ma anche la storia dello yoga, le filosofi sottostanti, le innumerevoli correnti che hanno plasmato la pratica contemporanea. Se vissuto con il giusto spirito, il viaggio alla scoperta dello yoga diventa fonte di sorpresa e ispirazione, apre le porte della consapevolezza e regala momenti di serenità e gioia.

Proprio come in un viaggio, ciò che conta non è la meta ma il percorso. Pensare di stare con la testa sui libri finché non si padroneggia il sanscrito o di eseguire la posizione del corvo dopo la prima settimana di corso, paragonare il proprio cammino con quello degli altri e fissarsi sui risultati è il modo migliore per trasformare un momento per sé in un’ulteriore fonte di stress.

Sì è vero: più si conosce la filosofia yogica, più la pratica si riempie di significato e più si può godere dei suoi benefici. E sì, la posizione del corvo è fantastica. Ma ogni momento della pratica è unico e prezioso e se sarai costante, paziente e ascolterai il tuo corpo arriverai a risultati incredibili divertendoti!

E ora, sul tappetino!

Finalmente hai trovato l’insegnante giusto, l’orario giusto, il mood giusto. Ora assicurati di stare in un ambiente giusto. Non è necessario un loft in stile minimalista o una veranda con vista sul Pacifico: una stanza tranquilla e con spazio sufficiente per eseguire gli esercizi è perfetta.

Indossa abiti comodi, spegni i dispositivi che possono distrarti (l’ora di yoga non è il momento giusto per attivare l’asciugatrice) e chiedi a chi vive con te di non interromperti. Chiudi la porta, a meno che tu non abbia un gatto. In quel caso sai già cosa accadrebbe.

È ora, hai steso il tappetino e acceso la webcam. Ti guardi intorno e ti fa un po’ strano, poi pensi che per fare lezione non hai dovuto intabarrarti o sudare sotto al sole, avviarti per tempo, spiegare alla vicina cosa-è-quel-coso-arrotolato, perdere la calma nel traffico o stressarti per trovare parcheggio. E allora pensi che praticare da casa ha proprio i suoi vantaggi.

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